4 marzo 2012

La strana storia di come un vulcano estinto salvo un insetto dall´estinzione

Fig.1. La piramide di Ball
Nel 1918 la nave "S.S. Makambo", proveniente dall´Inghilterra, naufrago nei pressi dell´isola di Lord Howe - isola situata a 600 chilometri dalla costa dell´Australia nell´Oceano Pacifico. I superstiti riuscirono ad arenare la nave danneggiata sulla costa, dove fu riparata in nove giorni, ma durante questa forzata permanenza rilasciarono sull´isola un mortale invasore, che da li in poi avrebbe cambiato la sorte di molte specie endemiche dell´isola - ratti neri. I nuovi arrivati causarono l´estinzione accertata di sei specie di uccelli e una particolare specie d'insetto stecco - Dryococelus australis. Questi insetti che potevano raggiungere quindici centimetri di lunghezza erano talmente comuni che venivano usati come esche per la pesca, ma già nel 1920 fu avvistato l´ultimo esemplare vivo e poco dopo la specie fu ritenuta estinta.

44 anni più tardi un team di scalatori cerco di scalare la Piramide di Ball, situata a più di ventitré chilometri sud-est dell'Isola di Lord Howe. Il nome è appropriato: la piramide è un faraglione inaccessibile e spoglio, alto 562 metri - i resti erosi di un vulcano che si estinse sette milioni di anni fa, lasciando intatto solo il condotto vulcanico centrale.
La prima spedizione falli dopo cinque giorni, ma gli scalatori affermarono di aver scoperto un corpo senza vita, ma che sembrava relativamente recente, di un grande, sconosciuto insetto.  Altri insetti morti furono osservati durante seguenti spedizioni (la vetta della piramide fu raggiunta nel 1965), ma mai un esemplare vivo catturato.

Nel 2001 due zoologi, David Priddel e Nicholas Carlile, insieme a due assistenti decisero di indagare questi strani avvistamenti. Si concentrarono su alcune chiazze verdi nelle pareti a strapiombo, ma in un primo momento scovarono solo alcuni esemplari di grilli. Decisi a rinunciare, s'imbatterono in un singolo arbusto di Melaleuca, un genere di pianta della famiglia delle Mirtacee abbastanza comune nell´area pacifica. L´esemplare era cresciuto in una fessura della parete, circa 200 metri sopra il livello del mare, e aveva formato uno spesso strato di humus. I ricercatori notarono degli escrementi d'insetto tra il detrito vegetale ma nessun insetto era visibile. Dato che si sapeva che l´insetto stecco dell'Isola di Lord Howe era notturno, si decise di ritornare durante la notte, armati con lampade e apparecchi fotografici. Insieme a una guardia forestale locale, Dean Hiscox, Carlile ritorno sul sito, dove scopri due grandi insetti muoversi sui rami. Attente osservazioni rilevarono ulteriori ventidue esemplari di Dryococelus australis nell´ombra del singolo cespuglio - in pratica l´unica fonte di cibo nella parete rocciosa. Una scoperta sensazionale - ma si potevano prelevare degli esemplari di un organismo di cui non si sapeva quasi nulla da una cosi piccola popolazione? Dopo due anni fu deciso di raccogliere due coppie per iniziare un progetto di allevamento - ma si scopri che una frana si era staccata nella parete con il sito. Fortunatamente il cespuglio e gli insetti erano ancora li.
Dopo vari tentativi - una delle prime coppie d'insetti prelevati mori poco dopo - finalmente si riuscì a far schiudere diverse uova. Oggi la popolazione di questa specie raggiunge i centinaia di esemplari in diversi zoo e collezioni private, e forse un giorno, se l´isola di Howe potrà essere ripulita dai ratti, si cercherà di rimpatriare queste strane creature. 

Fig.2. Dryococelus australis, immagine presa da Wikipedia.

Bibliografia:

HONAN, P. (2008): Notes on the biology, captive management and conservation status of the Lord Howe Island Stick Insect (Dryococelus australis) (Phasmatodea). Journal of Insect Conservation Vol.12 (3-4): 399-413

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