"Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te."
Friedrich Nietzsche, "Al di là del bene e del male" (1886)
La grotta di Krubera, conosciuta anche sotto il nome di grotta di Voronja, si sviluppa in una formazione calcarea, nella parte occidentale della catena montuosa del Caucaso. Anche se tuttora non esplorata completamente è considerata la grotta che raggiunge la massima profondità conosciuta - con 2.191 metri sotto il livello della superficie terrestre.
Già nell'estate 2010 i ricercatori hanno scoperto quattro specie di collemboli in questa grotta, ma la descrizione delle singole specie é stata pubblicata solo di recente. Tutte le specie descritte - tra cui Anurida stereoodorata, Deuteraphorura kruberaensis, Schaefferia profundissima - mostrano adattamenti all´ambiente estremo e tipiche caratteristiche di organismi cavernicoli. Non possiedono occhi (per dire la veritá questa é una caratteristica molto diffusa tra specie di collemboli) ma in compenso uno sviluppato senso chimico per localizzare cibo e orientarsi nel buio (specifico per queste specie). La quarta nuova specie - Plutomurus ortobalaganensis - é stata trovata a meno di 1.980 metri, facendone l´artropode che vive alla massima profondità conosciuta. Il record per un organismo multicellulare al momento appartiene alla specie di nematode Halicephalobus mephisto ("colui che teme la luce") , che è stata descritta nel 2011 nella falda acquifera di diversi pozzi del Sudafrica, e che raggiunge una profondità di 3.000 metri.
Friedrich Nietzsche, "Al di là del bene e del male" (1886)
La grotta di Krubera, conosciuta anche sotto il nome di grotta di Voronja, si sviluppa in una formazione calcarea, nella parte occidentale della catena montuosa del Caucaso. Anche se tuttora non esplorata completamente è considerata la grotta che raggiunge la massima profondità conosciuta - con 2.191 metri sotto il livello della superficie terrestre.
Già nell'estate 2010 i ricercatori hanno scoperto quattro specie di collemboli in questa grotta, ma la descrizione delle singole specie é stata pubblicata solo di recente. Tutte le specie descritte - tra cui Anurida stereoodorata, Deuteraphorura kruberaensis, Schaefferia profundissima - mostrano adattamenti all´ambiente estremo e tipiche caratteristiche di organismi cavernicoli. Non possiedono occhi (per dire la veritá questa é una caratteristica molto diffusa tra specie di collemboli) ma in compenso uno sviluppato senso chimico per localizzare cibo e orientarsi nel buio (specifico per queste specie). La quarta nuova specie - Plutomurus ortobalaganensis - é stata trovata a meno di 1.980 metri, facendone l´artropode che vive alla massima profondità conosciuta. Il record per un organismo multicellulare al momento appartiene alla specie di nematode Halicephalobus mephisto ("colui che teme la luce") , che è stata descritta nel 2011 nella falda acquifera di diversi pozzi del Sudafrica, e che raggiunge una profondità di 3.000 metri.
Che caverne possono essere ospitare creature fantastiche era conosciuto ben prima del 1689, quando il barone e storico/geografo Johan Weichard Valvasor (1641-1693) descrive un "piccolo di drago" rinvenuto in una sorgente della Carnolia. Per millenni diverse grotte erano state considerate luoghi maledetti e temuti come tane di draghi. Il piccolo di drago si rivelerà nel 1768 come particolare anfibio e descritto dal medico-naturalista austriaco Joseph Nicolaus Laurenti (1735-1805) come Proteus anguinus. La prima descrizione scientifica di un animale collezionato effettivamente all´interno di una grotta è pubblicata nel 1831 dall´entomologo Ferdinand Joseph Schmidt (1791-1878), che descrive il coleottero troglobio Leptodirus hochenwartii, raccolto durante l´esplorazione della grotta di Postumia (Slovenia). L´anno in cui Schmidt pubblica la descrizione di questa (e poi successive) specie è considerato l´anno di nascita della disciplina scientifica detta Biospeleologia. Nei primi decenni del 20° secolo vengono descritte moltissimi specie fin allora sconosciute, una fase interrotta dallo scoppio delle due guerre mondiali. Negli ultimi decenni la biospeleologia ha cercato di rispondere a tre fondamentali quesiti: quanti sono gli organismi che vivono in questi ambienti (tassonomia), come si distribuiscono (ecologia e biografia) e come si sono adattati a questi ambienti (evoluzione).
È curioso notare che nel film "The Cave" (2005) un importante ruolo gioca un gigantesco sistema di grotte in una zona carsica non specificata della Romania (i cui monti appartengono al sistema dei Carpazi). Delle caverne inesplorate si rivelano un mondo perduto, (quasi) completamente isolato dall´esterno - in questo ambiente di buio, acqua e ghiaccio l´evoluzione ha creato un ecosistema completamente autarchico, con tanto di mostruosi draghi…
A parte l´immaginazione degli autori del film, grotte e caverne sono veramente degli ambienti in cui ci possiamo ancora aspettare delle scoperte fantastiche…
Bibliografia:
BORGONIE, G.; GARCIA_MOYANO, A.; LITTHAUER, D.; BERT, W.; BESTER, A.; VAN HEERDEN, E.; MÖLLER, C.; ERASMUS, M. & ONSTOTT, T.C. (2011): Nematoda from the terrestrial deep subsurface of South Africa. Nature 474: 79-82
COSENTINO,A. (ed.) (2008): Grotte e fenomeno carsico. Quaderni Habitat. Ministro dell´ambiente e della tutela del territorio/ museo friulano di storia naturale, Udine: 159
JORDANA, R.; BAQUERO, E.; REBOLEIRA, S. & SENDRA, A. (2012): Reviews of the genera Schaefferia Absolon, 1900, Deuteraphorura Absolon, 1901, Plutomurus Yosii, 1956 and the Anurida Laboulbène, 1865 species group without eyes, with the description of four new species of cave springtails (Collembola) from Krubera-Voronya cave, Arabika Massif, Abkhazia. Terrestrial Arthropod Reviews Vol.5(1):35-85
Bibliografia:
BORGONIE, G.; GARCIA_MOYANO, A.; LITTHAUER, D.; BERT, W.; BESTER, A.; VAN HEERDEN, E.; MÖLLER, C.; ERASMUS, M. & ONSTOTT, T.C. (2011): Nematoda from the terrestrial deep subsurface of South Africa. Nature 474: 79-82
COSENTINO,A. (ed.) (2008): Grotte e fenomeno carsico. Quaderni Habitat. Ministro dell´ambiente e della tutela del territorio/ museo friulano di storia naturale, Udine: 159
JORDANA, R.; BAQUERO, E.; REBOLEIRA, S. & SENDRA, A. (2012): Reviews of the genera Schaefferia Absolon, 1900, Deuteraphorura Absolon, 1901, Plutomurus Yosii, 1956 and the Anurida Laboulbène, 1865 species group without eyes, with the description of four new species of cave springtails (Collembola) from Krubera-Voronya cave, Arabika Massif, Abkhazia. Terrestrial Arthropod Reviews Vol.5(1):35-85
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