14 febbraio 2012

Darwin, fossili e trasmutazioni

"I had no idea at the time, to what kind of animal these remains belonged"
C. Darwin 1839

Durante i primi anni del suo viaggio a bordo della "HMS Beagle", il giovane naturalista autodidatta Charles Darwin raccoglierà un considerevole numero di mammiferi fossili da diverse località nell´Argentina e nell´Uruguay. Darwin nota che il suo primo fossile lo trova a Punta Alta il 23 settembre 1832 e l´ultimo nel 1834 a Puerto San Julián. Tutti i fossili raccolti sono inviati verso l'Inghilterra all´amico e botanico/geologo John Stevens Henslow - che lì deposita nel Royal College of Surgeons a Londra, dove saranno studiati e classificati dal celebre paleontologo Richard Owen tra il 1837 e il 1845.



Sulla base del materiale fossile Owen descrive una ricca varietà di mammiferi del Pleistocene americano, tra cui Equus curvidens, Glossotherium sp., Macrauchenia patachonica, Mylodon darwini, Scelidotherium leptocephalum e lo strano Toxodon platensis.
Purtroppo nell'aprile 1941 la collezione paleontologica del Royal College viene seriamente danneggiata dai bombardamenti tedeschi, quasi il 95% della raccolta viene distrutto. Dal 1946 il restante materiale è stato trasferito al Museo di Storia Naturale di Londra, dove è tuttora ospitato.

Fossili erano conosciuti in America meridionale fin da prima dei conquistadores spagnoli, ma erano stati interpretati come i resti di creature mitologiche o giganti, annientati in tempi remoti dalle prime divinità. Nel 1774 il gesuita inglese Thomas Falkner scrive: "Sulle rive del fiume Carcarania…si trovano un gran numero di ossa, di una grandezza straordinaria, che sembrano umane."

Solo trentadue anni dopo il naturalista francese George Cuvier pubblica il primo lavoro scientifico su questi fossili e descrive la nuova specie Megatherium americanum - il bradipo gigante. Nel 1806 Cuvier descrive in maniera preliminare tre individui di proboscidati americani, che attribuisce tutti al genere Mastodon.

Nel 1838 Owen scrive nel paragrafo di apertura del suo lavoro sui mammiferi fossili raccolti da Darwin: 

"Ci si aspetta che la descrizione di resti ossiferi di mammiferi estinti, che si collocano tra i risultati più interessanti della ricerca svolta in Sud America dal signor Darwin, dovrebbe essere preceduta da un riassunto dei mammiferi fossili precedentemente scoperti su quel continente. I risultati di tale retrospettiva sono tuttavia da riassumere in una breve dichiarazione; i relitti dall'America meridionale di mammiferi estinti sinora descritti, per quanto ne sono a conoscenza, sono limitati a tre specie di Mastodon e il gigantesco Megatherium."

Il giovane Darwin alle prime armi con la determinazione dei fossili si è più volte sbagliato, ha attribuito osteodermi trovati (considerato da Owen parti dell´armatura del gigante "armadillo" Glyptodon) a Megatherium, seguendo una ricostruzione di Cuvier che ipotizzava un bradipo corazzato. I molari di Toxodon (un marsupiale) sono stati interpretati da Darwin come resti di un roditore gigante, ma anche Owen dopo aver notato questo sbaglio ammette che i denti mostrano veramente una certa somiglianza a quelli di roditori.

Owen da parte sua sbaglia la sistematica generale di questi mammiferi fossili, attribuendo e implicando una parentela vicina con alcuni generi e gruppi di animali esistenti tuttora. Influenzato dalla proposta di Owen, Darwin riassume che "Il risultato più importante di queste scoperte è la conferma della legge che gli animali esistenti hanno una stretta relazione con le specie estinte" (1839). Quest'osservazione rafforza l´idea che stava scaturendo nella mente del giovane Darwin:

"WHEN on board H.M.S. 'Beagle,' as naturalist, I was much struck with certain facts in the distribution of the inhabitants of South America, and in the geological relations of the present to the past inhabitants of that continent. These facts seemed to me to throw some light on the origin of species-that mystery of mysteries, as it has been called by one of our greatest philosophers."

A meta del 19. secolo era chiaro che specie si potevano estinguere, ma rimase il problema di come queste estinzioni avvengono e come dopo uno di questi eventi la terra poteva essere ripopolata. Anche Darwin durante il suo viaggio, ancora prima della formulazione della sua teoria di trasmutazione, si chiedeva se delle specie possono morire e in che modo rinascono (escludendo una creazione divina), un'idea che era stata anche ipotizzata dal geologo italiano Giovanni Battista Brocchi nel 1814 (dimostrando ancora una volta il profondo cambio di pensiero in quei decenni).
Osservando i fossili simili all'odierno Mara (Dolichotis patagonum), un roditore sudamericano che assomiglia a un piccolo cervo, Darwin pensava che specie fossili venivano rimpiazzate nel tempo da forme odierne, ma simili a quelle fossili.  Un altro esempio era l´odierno tucutucu o tuco-tuco, piccolo roditore del genere Ctenomys, di cui Owen determino nel material fossile alcune specie molto simili.

Fig.1. Il fossile che Darwin attribuisce a un piccolo mammifero roditore, dalla formazione di Monte Hermoso nell´Argentina (Pliocene inferiore), da DARWIN 1840, Fossil Mammalia Pl. XXXII.

Anche se Darwin aveva già notato un susseguirsi di specie imparentate tra di loro, queste forme rimanevano entità concrete nello spazio e nel tempo. Sul Warra, la volpe endemica e oggigiorno estinta che Darwin poté ancora osservare sulle Isole Falkland, scrive nel 1834 "…indisputable proof of its individuality as a species…"

Continua...

Bibliografia:

DARWIN, C. R. (1859): On the origin of species by means of natural selection, or the preservation of favoured races in the struggle for life. London: John Murray. [1st edition]
DARWIN, C. R. ed. (1840): Fossil Mammalia Part 1 No. 4 of The zoology of the voyage of H.M.S. Beagle. By Richard Owen. Edited and superintended by Charles Darwin. London: Smith Elder and Co.
ELDREDGE, N. (2009): A Question of Individuality: Charles Darwin, George Gaylord Simpson and Transitional Fossils. Evo. Edu. Outreach 2(1): 150-155
ELDREDGE, N. (2008): Experimenting with Transmutation: Darwin, the Beagle, and Evolution. Evo. Edu. Outreach 2(1): 35-54
FERNICOLA; VIZCAINO & DE IULIIS (2009): The fossil mammals collected by Charles Darwin in South America during his travels on board the HMS Beagle. Revista de la Asociacon Geologica Argentina. 64(1): 147-159
QUATTROCCHIO, M.E.; DESCHAMPS, C.M.; ZAVALA, C.A.; GRILL, S.C. & BORROMEI, A.M. (2009): Geology of the area of Bahia Blanca, Darwin´s view and the present knowledge: a storay of 10 million years. Revista de la Asociacion Geologica Argentina 64(1): 137-146

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