11 agosto 2014

Come Darwin sbufalo la Sirenetta

"Le sirene esistono ma ce lo nascondono"
Una politica italiana nel 2013

Ha fatto il giro dei soliti siti di fuffa la recente notizia del ritrovamento di un corpo di sirenetta sulle spiagge di Lampedusa. Nel miglior caso la solita bufala d´estate (si tratta di foto del 2011 riprese sul set di "Pirati dei Caraibi"), nel peggiore caso un esempio del pessimo gusto dei fuffologi, poiché alla notizia è stata data "veracità" affermando che la scoperta è stata fatta durante il recupero di naufraghi al largo della costa italiana!
 
Ma non sarebbe la prima volta che il grande pubblico rimane incantato da una sirena.
 
Da sempre l´uomo è affascinato da presunti mostri, ma solo nel 17° secolo la scienza comincio a occuparsi di questo fenomeno. Nel 1792 il naturalista inglese Robert Plot scrive nella sua "Natural History of Oxfordshire"
 
"Devo considerare, come primo, oggetti naturali, qualora abbiano ritenuti la loro forma primaria o nell´ambito del loro sviluppo siano rimasti normali, come animali, pianti e strutture del mondo naturale. Come secondo, l´estravagante e con difetti, causato sia dalla deformazione del tessuto o limitazioni o malformazioni, come visto nei mostri."
 
Lo zoologo Étienne Geoffroy Saint-Hilaire é ancora più preciso a riguardo, le malformazioni dei mostri non sono casuali, ma rispecchiano certe regole - studiando mostri e le loro deformazioni si può scoprire le regole naturali che governano lo sviluppo della vita sulla terra.
 
"I mostri non sono scherzi della natura; la loro organizzazione e sottoposta a regole; a precisi leggi, e queste regole, questi leggi, sono identiche a quelle che controllano il sviluppo della serie animale; in una parola, i mostri sono creature comune, o meglio, non esistono mostri, dato che la natura e tutt'una."
 
Per Saint-Hilaire certe deformazioni individuali rispecchiavano semplicemente un passo più primitivo della linea evolutiva di una specie. Un individuo di tetrapode nato senza arti rispecchia semplicemente una presunta "fase di pesce", che in un tempo remoto la linea evolutiva in soggetto aveva dovuto passare.
 
Non sorprende, conoscendo l´interesse dei naturalisti per questo soggetto, che anche il grande pubblico ne rimase affascinato.
 
L´Inghilterra vittoriana era ossessionata dai mostri e fiere e collezioni di strane creature abbondavano nella Londra di quei tempi. I mostri più celebri erano strani ibridi tra uomo e animale, come la sirena - meta donna e per meta un pesce. Ritenute creature inverosimili da taluni, altri naturalisti, forse meno esperti in anatomia, consideravano la loro esistenza possibile e anche il grande pubblico era abbastanza ottimista (o abbastanza interessato alla cosa da pagare per visitare le rispettive esposizioni nei "freak shows").
 
Nel 1822 a Londra in una piccola esposizione apparve quello che fu ritenuto la più tangibile prova per l´esistenza delle sirene.  In una vetrinetta era esposto un essere con una lunga coda di pesce e le braccia e il cranio dall´aspetto antropomorfico, con tanto di lunghi capelli e piccoli capezzoli sul petto. Il reperto era stato acquistato dal capitano Samueal Barrett Eades per una cifra equivalente a una nave mercantile (aveva venduto la nave che gestiva per comprarlo) in Batavia (Indonesia). Per rifarsi del denaro investito, fu allestita un'esposizione con tanto di annunci pubblicitari in diversi giornali londinesi. 

Fig.1. La sirenetta del capitano Eades in una stampa pubblicitaria del 1822.

E curioso notare che Eades si mise in contatto con un noto chirurgo per confermare la veracità del reperto come nuova specie, questo confermo solo che si trattava di un falso composto da parti di salmone e orango! 
Eades non si arrese e ben presto in un giornale inglese apparve un articolo che, basandosi anche sulla lunga lista di avvistamento di sirene nel passato e l´apparente mancanza di linee di sutura nel reperto (nascosto dai falsi seni), dichiaro che si trattava di una scoperta scientifica genuina. La discussione continuò fino al 1823, ma il pubblico perse rapidamente l´interesse nel reperto, sta di fatto che per quasi venti anni non si seppe quasi più nulla, a parte periodiche affermazioni che qualcuno aveva scovato uno strano essere tra le curiosità esposta in diverse fiere locali.
Nel 1842 riappare negli Stati Uniti, ora venduto dal famoso imprenditore Phineas Taylor Barnum come sirenetta delle Feejee, con tanto di naturalista fasullo che l´aveva raccolta durante una delle sue avventurose spedizione nel Pacifico. La sirenetta, cosi la pubblicità, era l´anello mancante tra uomo e pesce, come il pesce volante era l´anello mancante tra uccelli e pesci !
 
La pubblicazione della teoria sull´evoluzione di Darwin nel 1859 fu un duro colpo per questa credenza. Darwin spiegava che l´evoluzione era un processo lento e che occorreva tramite minuscoli cambiamenti degli organismi - ma le creature mostrate nei "freak show" erano quelle più deformati e inverosimilmente sarebbero potuti sopravvivere in natura tanto a lungo da trasmettere le loro deformazioni alla prole. Inoltre erano organismi ibridi tra diverse linee evolutive, come pesci e mammiferi, linee evolutive che si erano separate in tempi geologici troppo remoti e non potevano perciò più incrociarsi.
 
Ma ucciso un mostro ne appare subito un altro. Ben presto le rispettive esposizioni presentavano al pubblico pagante un nuovo mistero della scienza, il presunto "missing link" - un strano ibrido tra uomo e scimmia, con postura bipede e grande cervello, ma sembianze scimmiesche.

Fig.2. "Cos´é ?", una stampa pubblicitaria dell´American Museum, pubblicata nel 1860. "È un essere inferiore dell´uomo, o il prossimo passo evolutivo della scimmia? oppure é entrambi in combinazione?"

L´uomo scimmia sembrava un concetto supportato dalla teoria dell´evoluzione, almeno un´evoluzione vista come predefinita e lineare, in cui le odierne scimmie e l´uomo moderno formano i punti terminali. Già Darwin riconobbe l´errore in questo mito popolare e ripetutamente nelle edizioni del suo "Origin of Species" ricorda che l´antenato comune di due specie non deve necessariamente assomigliare a una di queste o apparire come una loro combinazione. 

Purtroppo il concetto prevale anche ai tempi nostri… continua ….

Bibliografia:

ASMA, S.T. (2001): Stuffed Animals and Pickled Heads. The Culture and Evolution of Natural History Museums. Oxford University Press: 319
BLUMBERG, M.S. (2009): Freaks of Nature. What anomalies tell us about development and evolution. Oxford University Press: 341
BONDESON, J. (1999): The Feejee Mermaid and other Essays in Natural and Unnatural History. Cornell University Press: 315
DA COSTA, P.F. (2000): The understanding of monsters at the Royal Society in the first half of the eighteenth century. Endeavour Vol. 24(1): 34-39
GOODALL, (2005): Performance and Evolution in the Age of Darwin. Out of the Natural Order. Routledge edition: 288

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