Pangea, secondo Wikipedia |
Il 6 gennaio 1912 il appena trentenne meteorologo Alfred Wegener presento sotto il titolo "Die Heraushebung der Großformen der Erdrinde (Kontinente und Ozeane) auf geophysikalischer Grundlage" (La formazione delle grandi strutture della crosta terrestre (continenti e oceani) su base geofisica) la sua ipotesi al pubblico dell´antico supercontinente della Pangea, che frammentandosi formó i moderni continenti.
Wegener non fu il primo a postulare tale continente, ma il suo lavoro e la sua raccolta d'indizi geologici, paleontologici, biologici e geofisici, furono quelli più esaurienti presentati sia alla comunità scientifica, che al grande pubblico (tramite varie edizioni del suo libro "L´origine dei continenti e oceani").
Wegener si interesso alla sua ipotesi della dislocazione (il termine "deriva dei continenti" fu coniato dai suo oppositori per ridicolizzare l´idea di continenti in movimento sulla superficie terrestre) nel 1910, in una lettera alla sua futura moglie Else Köppen scrive:
"Ho avuto un´idea. Guardi anche lei il planisfero: non è forse vero che la costa orientale dell´America Meridionale corrispondono precisamente a quelle dell´Africa come se un tempo fossero state riunite insieme? Lo si vede ancora meglio se si guarda la carta batimetrica dell´Oceano Atlantico e si confrontano non le costa attuali dei continenti ma i bordi della scarpata continentale. Devo cosi sviluppare quest´idea…"
Al tempo una delle teorie più convincenti per spiegare tale coincidenza era il modello di una terra in raffreddamento e una conseguente riduzione del volume, che causava pieghe e fessure sulla superficie del globo (ne ho parlato qui in dettaglio). Ma questa teoria non spiegava la distribuzione irregolare di catene montuose, oppure terremoti e vulcani.
In alternativa per spiegare la distribuzione di faune fossili terrestri su continenti separati oggigiorno da oceani, ci si immaginava dei "ponti continentali", simile all´istmo di Panama, costituiti da crosta continentale che collegavano tutti i continenti - ma per sconosciute cause erano sprofondate nel mare.
Wegener rifiutò l´idea di una terra in contrazione basandosi sulle sue conoscenze geofisiche, inoltre realizzo che era impossibile che crosta continentale, composta di rocce granitiche con una densità media di 2,7g/cc, poteva sprofondare nella crosta oceanica composta da basalti con una densità media di 3g/cc. L´unica spiegazione: erano i continenti a muoversi!
Bibliografia:
FRISCH, W.; MESCHEDE, M. & BLAKEY, R. (2011): Plate Tectonics - Continental Drift and Mountain Building. Springer-Publisher: 212
MILLER, R. & ATWATER, T. (1983): Continents in Collision. Time-life books, Amsterdam: 176
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