Sir Arthur Conan Doyle, noto come padre dell´immaginario investigatore "Sherlock Holmes", nutriva una grande passione per fenomeni sovrannaturali e mostri preistorici - e nei suoi racconti ne fa ampio uso. Nella sua opera "Il mondo perduto", scritta appena in un anno e pubblicata nel 1912, introdusse l´idea di un mondo remoto ancora popolato da creature estinte nel resto del mondo nella cultura popolare.
Sembra che Doyle fu ispirato a scrivere questo romanzo da un incontro avvenuto nel Mare Egeo cinque anni prima. Doyle scrive nella sua autobiografia del 1923:
"Mi è rimasto impresso [...] un curioso incidente del nostro viaggio. Stavamo passando Egina in una bella giornata con il mare calmo. Il capitano, un cortese italiano, ci aveva permesso di salire sul ponte e noi, mia moglie e io, stavamo guardando in basso verso le trasparenti profondità, quando vedemmo una creatura che non era mai stata, per quanto ne sapessi, descritta dalla scienza. Somigliava esattamente a un giovane ittiosauro, lungo circa 120 cm, con coda e collo sottili e quattro notevoli pinne laterali. La nave lo superò prima che potessimo chiamare qualunque altro osservatore. [...] l'Ammiraglio Anstruther qualche anno più tardi, ha descritto e disegnato sull'Evening News una creatura esattamente simile che aveva visto sott'acqua a largo della costa Irlandese. Questo vecchio mondo ha ancora in serbo delle sorprese per noi." (traduzione presa dal sito criptozoo)
A parte il presunto incontro con un mostro marino, sembra più verosimilmente che Doyle prese spunto per le avventure dei suoi protagonisti dal famoso romanzo di Jules Verne "Viaggio al Centro della Terra" (pubblicato nel 1874) e i resoconti di avventurieri del 19° secolo, tra cui una delle prime spedizioni che riuscì a raggiungere il Monte Roraima, al confine del Venezuela e Brasile, tra il 1838 e il 1844. Leggende locali affermavano che sulla vetta di questa montagna isolata vivevano strane creature, simili a scimmie e a grandi serpenti.
Fig.1. Frontespizio di "Viaggio al centro della terra" (in un'edizione del 1867). L´immagine di Edouard Riou mostra una feroce battaglia tra pterodattili, un plesiosauro e un mosasauro - fu proprio Verne a introdurre questi animali preistorici nella cultura popolare.
Sta di fatto che Doyle colloca il suo immaginario mondo perduto nel Sudamerica. Il mondo perduto ispirerà a sua volta uno dei primi film con protagonisti i dinosauri.
Curioso da notare che nel romanzo i dinosauri non giocano un ruolo fondamentale come nei film successivi - tra i dinosauri figurano solamente Iguanodon, Stegosaurus e Megalosaurus. I rettili marini sono ripresi in parte da Verne - ma Plesiosaurus e Ichthyosaurus sono appena accennati. Gli avventurieri incontrano inoltre alcuni mammiferi del Cenozoico, uomini primitivi e un uccello gigante del genere Phorusrhacos. Ma i veri protagonisti, con più di 31 menzioni nel libro, sono i rettili volanti come i pterodattili.
Conan Doyle si baso sulle più recenti scoperte scientifiche disponibili a quei tempi, prese parte a diverse conferenze con tematiche geografiche e paleontologiche e consulto diverse pubblicazioni popolare sugli animali estinti - cita perfino un autore specifico nel suo racconto:
"Questa è un'eccellente monografia di un mio amico di talento, Ray Lankester! - disse -. C'è un'illustrazione qui che le potrà interessare. Ah sì, eccola! La didascalia suona: "Aspetto probabile del dinosauro stegosauro del Giurassico, da vivo."
Ray Lankester (1847-1929) era un paleontologo e divulgatore britannico che nel 1905 pubblico il libro "Extinct Animals".
L´idea originale di Doyle - una terra talmente isolata che perfino il tempo l´ha dimenticata (al tempo di Doyle l´evoluzione era vista come un processo con un fine ben preciso - l´uomo vittoriano. Pertanto se non passava tempo anche l´evoluzione si poteva fermare a uno stato più primitivo) - sarà ripresa da molti autori e produttori di film successivi. Film come "King Kong" (1933)*, "Unknown Island" (1984), "The Land Unknown" (1957), "The valley of Gwangi" (1969), "Land that Time forgot" (1975) e "The last Dinosaur" (1977).
*Le spudorate copie di King Kong potrebbero essere trattate come un proprio genere di film, esempio é "The Mighty Gorga", una schifezza prodotta nel 1969...
Un grande vantaggio di questi mondi é la possibilità di introdurre praticamente ogni creature preistorica conosciuta - e non solo - in alcuni versioni ci sono perfino gli alieni! In "Planet Of The Dinosaurs" of 1978 oppure "On a comet" (1970) i mondi perduti si trovano su dei corpi celesti, nella produzione del 1962 conosciuta come "Planeta Bur" (ma anche come "Storm Planet", "Voyage to the Prehistoric Planet" e "Voyage to the Planet of Prehistoric Women"!) una spedizione russa scopre dinosauri su Venere!
Bibliografia:
DALLA VECCHIA, F.M. & MARRA, A.C. (2006): Dinosauri di celluloide: una filmografia ragionata. PaleoItalia 15 Novembre 2006: 16-23
DEBUS, A. A. (2002): Dinosaurs in fantastic fiction: a thematic survey. Mac Farland & Company: 220
MARTILL, D.M. & POINTON, T. (2013): Dr Arthur Conan Doyle´s contribution to the popularity of pterodactyls. Geological Society Special Publications 375
TRUBY, J. (2010): Horror, Fantasy and Science Fiction. Truby's Video & Audio Classes 2010
DEBUS, A. A. (2002): Dinosaurs in fantastic fiction: a thematic survey. Mac Farland & Company: 220
MARTILL, D.M. & POINTON, T. (2013): Dr Arthur Conan Doyle´s contribution to the popularity of pterodactyls. Geological Society Special Publications 375
TRUBY, J. (2010): Horror, Fantasy and Science Fiction. Truby's Video & Audio Classes 2010
Nessun commento:
Posta un commento