2 dicembre 2011

Animali e terremoti: Il caso dei rospi

Nell'aprile 2010 una ricerca pubblicata nel giornale scientifico "Journal of Zoology" fece scalpore mediatico per il suo apparente contenuto: rospi avevano previsto la scossa che colpi L´Aquila il 6. Aprile 2009.  In verità la conclusione della ricerca é molto meno spettacolare: dato che non ci furono variazioni osservati nelle condizioni meteorologiche, é possibile che un fattore geologico abbia influenzato il habitat dei rospi. Durante il rilevamento degli accoppiamenti dei maschi del comune rospo (Bufo bufo, immagine tratta da Wikipedia) nel bacino artificiale di San Ruffino, distante una settantina di chilometri dall´epicentro, i ricercatori hanno osservato giorni prima (02.04) dell´evento un netto crollo nel numero osservabile di coppie di rana in accoppiamento. Solo due giorni dopo il terremoto, durante il plenilunio, gli animali sono riapparsi, per sparire una seconda volta dal 10.04 al 15.04. 

Fig.1. Corellazione tra rospi e terremoti? (da GRANT et al. 2011).

Una prima ipotesi proponeva che i rospi avevano avvertito delle onde radio a estrema bassa frequenza (extremely low frequency - ELF), anche se non è chiaro in che modo. Esiste una debole correlazione tra la presenza di anomalie di queste onde e il numero di maschi di rospo osservati.
Le onde ELF possono essere generate naturalmente da fulmini e si propagano tramite la ionosfera terrestre su vasta scala. Successive osservazioni però sembrano mostrare che fluttuazioni nella ionosfera possano avvenire anche durante terremoti è generare simili onde elettromagnetiche.
Secondo un'ipotesi proposta per spiegare questo fenomeno durante l´accumulazione di tensione nelle rocce con minerali silicatici per un effetto piezometrico si forma un campo elettromagnetico. Il campo risultante ionizza gli atomi liberi di ossigeno, che se rilasciate tramite fessure nella roccia risalgono nell´atmosfera e influenzano la ionosfera. Ma moderne considerazioni hanno suggerito che l´energia generata dall´effetto piezometrico è troppo debole per spiegare i fenomeni osservati. Secondo l´ipotesi dei "p-hole" sono imperfezioni nella struttura dei cristalli a causare un ´accumulo di cariche sulla superficie dei granelli di minerale. Questa superficie ionizza atomi di ossigeno che possono disperdersi in aria o nell'acqua sotterranea.
Entrambi le ipotesi suonano verosimili, ma comunque hanno grossi problemi: molte anomalie avvengono poco prima o durante il terremoto - gli ioni dovrebbero passare l´atmosfera (e in molti casi anche la colonna d´acqua di un oceano) in brevissimo tempo. In alternativa l´accumulo di ioni negativi di ossigeno poco al di sopra della superficie terrestre/marina potrebbe influenzare cariche postive nell´atmosfera/ionosfera tramite un campo elettromagnetico.

Una seconda ricerca, basata sui dati dei rospi e in parte sull´ipotesi delle onde a bassa frequenza, ora ha proposto un meccanismo come l´effetto ionizzante potrebbe avere alterato la composizione chimica della falda acquifera, e in conseguenza l´acqua del bacino in cui vivono i rospi. Gli ioni d´ossigeno sprigionate dalle rocce fessurate hanno un forte effetto ossidante e reagiscono con composti organici nell´acqua. I rospi con la loro pelle sottile e sensibile sono dipendenti dall´acqua e forse gli ioni stessi e questi composti si sono rilevati tossici per loro. In effetti, sono stati osservati cambiamenti sia nella portata, sia nel pH di sorgenti nella zona dell´Aquila.

Tuttavia rimangono molti dubbi, una ricerca mirata per studiare possibili effetti precursori di terremoti su organismi è difficile per la natura stessa dei terremoti, che al momento non sono ancora prevedibili. La maggior parte di presunti effetti su organismi su basano su aneddoti - p.e. cani che abbaiavano prima della scossa -  messi in correlazione con il terremoto solo dopo il fatto. Ci si chiede se il presunto comportamento "strano" sarebbe stato notato - o ritenuto strano - senza il terremoto. Inoltre le rare, e fortune, ricerche scientifiche del comportamento di animali durante un terremoto mostrano un quadro contraddittorio: formiche non sembrano mostrare cambiamenti di comportamento anche durante forti scosse, uccelli sembravano fuggire da una zona che fu colpita poco dopo da un terremoto (ma qui potrebbero giocare anche un ruolo le diverse velocità di propagazione di onde sismiche), mentre primati non mostravano nessuna reazione. Durante un terremoto in China e Giappone dei topi avrebbero mostrato delle modifiche nel loro ciclo di riproduzione.
Resta il problema di spiegare il significato evolutivo di questo presunto senso di premonizione - soprattutto piccoli animali non sarebbero comunque in grado di fuggire dalla zona interessata da un possibile terremoto.

In ogni caso il comportamento animale, anche se sicuramente d´interesse, al momento non può essere considerato un metodo per predire i terremoti.

Bibliografia:

GRANT, R.A. & HALLIDAY, T. (2010): Predicting the unpredictable; evidence of pre-seismic anticipatory behaviour in the common toad. Journal of Zoology 281(4): 1-9
GRANT, R.A.; HALLIDAY, T; BALDERER, W.P.; LEUENBERGER, F.; NEWCOMER, M.; CYR, G. & FREUND, F.T. (2011): Ground Water Chemistry Changes before Major Earthquakes and Possible Effects on Animals. Environmental Research and Public Health 8: 1936-1959

2 commenti:

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  2. Davide ti ringrazio per la citazione e per la "primogenitura" dell'idea,come si evidenzia nel post di Scienzeedintorni da te citato
    sono dispiaciuto che la Grant manco mi abbia successivamente scritto per dirmi che stava studiando la questione nè che mi abbia in qualche modo ringraziato.

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