Il 7 settembre del 1936 muore nello zoo di Hobart l´ultimo esemplare accertato di tilacino (Thylacinus cynocephalus),
grande predatore marsupiale endemico dell´isola di Tasmania. Leggende
metropolitane gli attribuiscono il nome di Benjamin (non esiste nessun
documento scritto che confermi una denominazione dell´animale, neanche
il sesso è accertato) e che mori di depressione. Cinquanta anni dopo la
specie fu ufficialmente dichiarata estinta e il 7 settembre è tuttora
ricordato in Australia come "National Threatened Species Day".
Fig.1. Il tilacino, in una raffigurazione da parte di Joseph Matias Wolf del 1861. |
Il primo tilacino avvistato dai esploratori europei fu descritto nel 1792 da un marinaio come un "grande cane, di colore bianco e nero e apparenza di bestia feroce".
Il primo esemplare ucciso risale a marzo 1805. L´animale era conosciuto durante il
XIX secolo sotto vari nomi ai coloni dell´isola di Tasmania: lupo
marsupiale, lupo-zebra, iena-opossum, tigre-bulldog, tigre marsupiale,
pantera o Dingo della Tasmania - nomi che enfatizzano che l´animale era
considerato un´ pericoloso predatore - soprattutto di pecore, animali che costituivano la base dell´economia dell´isola.
"Alcuni dei pastori affermano che uno di questi animali uccide centinaia di pecore in un tempo molto breve, ed esistono …[]… notizie che uomini sono stati attaccati da loro ... []"
Gerard Krefft, 1871.
"Alcuni dei pastori affermano che uno di questi animali uccide centinaia di pecore in un tempo molto breve, ed esistono …[]… notizie che uomini sono stati attaccati da loro ... []"
Gerard Krefft, 1871.
Fig.2. Una fotografia del 1921 mostra il tilacino come predatore
feroce e abituale di pecore e polli (l´ultimo esemplare
ucciso nel maggio 1930 fu stanato in un pollaio), in verità questo suo ruolo è
disputabile. Cronache del tempo da parte di naturalisti parlano del
tilacino come un predatore (al massimo) occasionale. Una ricerca pubblicata di recente conferma che l´animale si era evoluto per cacciare piccole..
Ritenuto animale nocivo e
pericoloso, fu cacciato senza tregua fino alla seconda meta del XIX /
inizo XX secolo, quando i numeri degli animali abbattuti e le taglie
pagate diminuirono notevolmente, indicando che la popolazione stava
collassando.
"Il tilacino uccide le pecore, ma limita il suo attacco a una alla
volta, ed è quindi in nessun modo distruttivo come un gruppo di cani
domestici diventati selvatici o come il Dingo dell'Australia, che
causano distruzione in una singola notte. Alte ricompense sono state
tuttavia sempre date ai proprietari di pecore per la loro uccisione e
dato che oggigiorno ogni pezzo di terra è occupato, è probabile che in
alcuni anni quest'animale, talmente interessante per lo zoologo, si
estinguerà; e ora estremamente raro, anche nei luoghi più remoti e meno
frequentati dell´isola."
John West, 1850.
John West, 1850.
Fig.3. Il tilacino si estinse sul continente australiano 3000 anni fa, nella Tasmania sopravisse fino al 1936, finche la caccia indiscriminata non fini completamente la specie.
Fig.4. Ricompense per tilacini abbattuti pagate dal 1888 al 1912, dati tratti da GUILER 1985. L´estinzione é rapida: Nel 1888 il governo locale promette una ricompensa di 1£ per ogni adulto abbattuto. All´inizio del XX secolo gli esemplari uccisi e le ricompense pagate diminuiscono nel corso di pochi anni, probabile segno che la popolazione stava collassando.
Una ricerca recente (ATTARD et al. 2011) sembra confermare le - al tempo inutili - avvertenze di West che il tilacino non era un predatore abituale di pecore. La mandibola del muso allungato si poteva aprire con un angolo massimo di 120 gradi - impressionante - ma la struttura era inadatta e troppo debole per attaccare grandi prede. Basandosi su modelli di biomeccanica i ricercatori hanno simulato le forze esercitate sul cranio del predatore durante i movimenti di predazione e masticazione. Secondo i risultati ottenuti il tilacino con il suo cranio allungato e fragile si era adattato per catturare prede piccole e veloci, come specie di opossum o piccole specie di canguro (di cui resti furono ritrovati nel primo esemplare ucciso).
La ricerca potrebbe anche spiegare l´estinzione "improvvisa" del tilacino. Il tilacino era specie già
rara quando la Tasmania fu colonizzata all´inizio del secolo (alcune
stime parlano di una populazione di 5.000 individui), la caccia
indiscriminata impattó ulteriormente su di una popolazione già ridotta.
Il crollo netto nei numeri degli esemplari uccisi (almeno 2.000) nella
seconda meta del XIX secolo fu imputato in parte a un'epidemia che
colpiva gli animali superstiti, fortemente indeboliti nel loro sistema
immunitario da una diminuzione drastica della loro variabilità genetica.
Sulla base dei nuovi risultati e la dieta specializzata del tilacino si
può ipotizzare che anche senza caccia la distruzione dell'habitat e la
conseguente diminuzione dell´areale della specie erano sufficienti per
portare questo animale all´orlo dell´estinzione. Incapace di adattarsi a
nuove prede, in forte concorrenza con altri grandi predatori, come il
Diavolo della Tasmania, con una popolazione debole, il tilacino si
estinse nell´arco di pochi decenni, anche se alcuni criptozoologi non vogliono far morire la speranza.
Bibliografia:
ATTARD, M.R.G.; CHAMOLI, U.; FERRARA, T.L.; ROGERS, T.L. & WROE. (2011): Skull mechanics and implications for feeding behaviour in a large marsupial carnivore guild: the thylacine, Tasmanian devil and spotted-tailed quoll. Journal of Zoology: 1-9
FREEMAN, C. (2007): Imaging Extinction: Disclosure and revision in Photographs of the Thylacine (Tasmanian tiger). Society and Animals 15: 241-256
GUILER, E.R. (1985): Thylacine: The Tragedy of the Tasmanian Tiger, Melbourne. Oxford University Press: 23-29
OLSEN, P. (2010): Upside Down World: Early European Impressions of Australia's Curious Animals. National Library of Australia: 240
OWEN, D. (2003): Thylacine - The tragic tale of the Tasmanian Tiger. Allen & Unwin: 228
Bibliografia:
ATTARD, M.R.G.; CHAMOLI, U.; FERRARA, T.L.; ROGERS, T.L. & WROE. (2011): Skull mechanics and implications for feeding behaviour in a large marsupial carnivore guild: the thylacine, Tasmanian devil and spotted-tailed quoll. Journal of Zoology: 1-9
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GUILER, E.R. (1985): Thylacine: The Tragedy of the Tasmanian Tiger, Melbourne. Oxford University Press: 23-29
OLSEN, P. (2010): Upside Down World: Early European Impressions of Australia's Curious Animals. National Library of Australia: 240
OWEN, D. (2003): Thylacine - The tragic tale of the Tasmanian Tiger. Allen & Unwin: 228
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